top of page
Immagine del redattoreOrnella Sari Naturopata

Elogio alla RABBIA


La rabbia è un sentimento primordiale determinato dall’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova ecco perché è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Inizialmente serve quindi per proteggerci, ha una funzione adattiva come tutte le emozioni.

Le emozioni sono delle azioni che ci permettono di sopravvivere e sono governate dal cervello emotivo.

I sintomi fisici si manifestano con una sensazione di calore che dalle zone inferiori sale fino a concentrarsi nelle braccia e nelle mani. Stando a contatto con la rabbia e lasciandola ardere, senza esternarla e senza reprimerla, ad un certo punto c'è una trasformazione della rabbia in una sorta di potenza, di forza, di spinta interiore.

La RABBIA non è in sé stessa una cosa negativa, anzi costituisce l’espressione finale di diversi stati d’animo: finiscono in rabbia l’insofferenza prolungata, il malcontento nascosto, il piacere troppo trattenuto, la sensazione di non essere amati o visti o ascoltati o considerati, un forte senso di ingiustizia, il rancore inespresso, il narcisismo ferito, il rimuginare sospettoso, l’affermazione negata e tanto altro ancora. La rabbia raccoglie tutto questo e vorrebbe gridare al mondo - e alla fine in qualche modo, diretto o indiretto, lo fa - sempre e solo la stessa cosa: “C’è qualcosa di cui non ne posso più!”. Quindi ci insegna a dire NO!


“La rabbia serve a renderti efficiente. Se ti rende inefficiente, mollala come una patata bollente” (P. Roth)


Il problema risiede innanzitutto nel fatto che molti non hanno imparato, fin da piccoli, a trattare la normale rabbia che sorge di fronte all’inevitabile incontro/scontro con il mondo. Magari hanno avuto uno o entrambi i genitori aggressivi, oche non hanno legittimato la rabbia ai figli perché non in grado di accogliere la propria di rabbia, o hanno assistito a molte scene di violenza; oppure, al contrario, sono cresciuti nell’agio senza sapere cosa sia la frustrazione, o sono stati imprigionati da dogmatismi religiosi che hanno imbrigliato la libertà personale. In tutti questi casi non si è creata una corretta elaborazione psichica della rabbia. Per cambiare le cose, bisogna considerare la rabbia in modo diverso.


La psicologia e le varie discipline neuroscientifiche hanno dimostrato che la rabbia nasce come reazione alla frustrazione. Lo stesso Wilhelm Reich diceva che la rabbia è un'emozione secondaria rispetto alla frustrazione e la frustrazione, nasce dal dolore, nasce dal mancato soddisfacimento di un nostro desiderio, ovvero, nasce da una impossibilità di raggiungere il piacere. La rabbia, quindi, nasce dalla frustrazione ma maschera il dolore e paura. Il dolore e la paura, nel nostro immaginario, ci rendono deboli, la rabbia ci fa apparire e sentire forti, minacciosi, invulnerabili. In un contesto sociale che ci chiede questo, la rabbia trova pane per i suoi denti, soffoca il dolore e la paura e voilà, il gioco è fatto. Siamo sempre tutti incavolati neri.

Quand’è che la rabbia da nostra alleata si trasforma nel nostro peggior nemico? Quando la rivolgiamo verso noi stessi, quando non la elaboriamo correttamente, quando non la esterniamo in modo consapevole e misurato oppure quando ci impedisce di perdonare. Il rancore nasce proprio da una ferita che resta aperta mascherata da un sentimento di rabbia che non ci fa evolvere ma soprattutto che ci fa ammalare.

Perché elogio alla rabbia? Perché essendo una emozione primaria se guidata, gestita ed elaborata correttamente ci consente di trasformarci e di sanare quella ferita.


Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che si scotta. (Buddha)


Per la Medicina Cinese l’esperienza del vivere si manifesta attraverso le emozioni che proviamo e tutte le emozioni passano dal Cuore (Shen), quindi è importante che sia il Cuore a governare le emozioni e le passioni e non viceversa. Per questo nei testi classici cinesi lo stesso termine che designa un’emozione ne indica sia la valenza fisiologica che patologica. Tutto questo in assenza di giudizio, la Gioia non è positiva e la rabbia non è negativa.

Tutte le emozioni sono importanti fisiologicamente e patologicamente solo in relazione al contesto in cui vengono analizzate. Ma non solo, quando le emozioni diventano patologiche ovvero soverchianti e incontrollabili si muovono in più direzioni ed ognuna di loro colpisce un organo diverso da quello associato agli organi bersaglio 5 Zang. Rabbia associata al fegato. Dallo Yin nasce lo yang, all’inverno segue la primavera e al movimento dell’Acqua segue il movimento del Legno. Il Legno rappresenta tutto quello, che succede in natura durante la primavera: i semi (una rappresentazione quasi perfetta dello Yin) germogliano; gli alberi ricuperano i loro succhi dalle radici e spuntano gemme e boccioli; gli animali si svegliano dal letargo ed escono dalle loro tane. Insomma: tutto quello che ha passato l’inverno al riposo, nel buio e ben compatto, ora si schiude e dispiega le proprie forze. La dinamica del movimento del Legno va verso l’alto e l’esterno ed è caratterizzata da una forte spinta a svilupparsi.


La rabbia fa ammalare

L’emozione correlata con il Legno, che nelle sue forme eccessive può disturbare il sistema di Fegato o essere segno di un suo disturbo, è la rabbia. In chiave energetica la rabbia è l’espressione dello Yang di Fegato, che si libera in modo incontrollato. Questa emozione è caratterizzata dal movimento verso l’alto e l’esterno: il volto si tinge di rosso, si urla, si gesticola, a volte si arriva anche a fare danni. Dal punto di vista energetico la rabbia ci sradica, strappa la nostra ancora, e la maggior parte dei disturbi causati da una rabbia troppo forte o troppo duratura hanno a che fare con questo movimento incontrollato dello Yang verso l’alto. Si tratta di cefalea, vertigine, tinnito, ipertensione, o di alcuni particolari disturbi del sonno.

La Vescica Biliare cerca di gestire questo cambiamento, è vento, legno, aiuta il Fegato in questo processo liberatorio. Vescica Biliare e fegato sono quindi i due organi connessi al nostro Karma futuro



La rabbia come segno di uno squilibrio

Come conseguenza di un disequilibrio invece possiamo incontrare la rabbia in tutti quei casi che vedono l’equilibrio Yin-Yang del Fegato ribaltato a scapito dello Yin. In medicina cinese si dice che in questi casi lo Yang di Fegato, il quale dovrebbe essere ancorato e tenuto calmo dallo Yin di Fegato, si libera e fugge verso l’alto. A differenza dalla rabbia “sana”, che sorge in seguito ad un avvenimento reale, rimane adeguata alla causa scatenante e scompare in seguito alla risoluzione di questa, la rabbia come conseguenza di un disequilibrio interno compare senza causa sufficiente, praticamente dal nulla, oppure perdura nel tempo come una specie di stato d’animo di fondo.


Secondo la teoria della Medicina Tradizione Cinese in queste forme di rabbia si possono distinguere due meccanismi diversi, che giustamente si manifestano in emozioni differenti. Nel primo caso succede, che lo Yang del Fegato è di per sé abbastanza forte da potersi liberare. In questo caso la medicina cinese parla di un Fuoco di Fegato. La rabbia che si manifesta in questa sindrome è brusca, intensa, piena di forza e violenta. La persona interessata fa fatica a controllarsi e tipicamente sente una forte pulsione a diventare manesca. Anche se dovesse riuscire ad evitare atti violenti, avrebbe comunque visioni interne di violenza contro oggetti o persone. Questa forma di rabbia è tipica nei bambini e negli uomini in giovane età, il cui Yang è di per sé molto vigoroso e in presenza di un disturbo facilmente degenera in Fuoco.


La seconda forma di rabbia come conseguenza di un disequilibrio è più frequente invece nelle donne e nelle persone deboli o anziane. In questi casi lo Yang di Fegato diventa strapotente soltanto in modo relativo, ossia perché la parte Yin del sistema di Fegato è troppo debole per poterlo tenere ancorato. Questa forma di rabbia non segue un percorso esplosivo, ma fasi più lunghe e caratterizzate tipicamente più da debolezza che da forza. Questa forma di rabbia “vuota” è più litigiosa, criticona, intrigante e manipolativa e meno manesca. Gli squilibri interni che possono causare questa forma di rabbia in medicina cinese sono descritti come un deficit di Sangue o di Yin di Fegato


Ambedue le forme di rabbia spesso sono accompagnate da frustrazione, ossia – nei termini della Medicina Tradizionale Cinese – una stasi di Qi di Fegato. Per comprendere il meccanismo energetico dietro alla frustrazione e il suo legame con la rabbia prima dobbiamo dedicare qualche riga agli aspetti emotivi positivi del sistema funzionale di Fegato.


Il Generale e la frustrazione

In medicina cinese il Fegato viene rappresentato come il Generale. Il Generale dall’alto di una collina scruta l’orizzonte e decide, in quale direzione mandare le sue truppe. Stabilisce le strategie e pianifica i rifornimenti. Il Fegato ovviamente non mette in gioco truppe, bensì le sue risorse: Qi e Yang. I moventi di questo Generale interno sono la voglia di svilupparsi, di mettersi alla prova, il desiderio di incontrare avventure e la necessità di conquistare uno spazio proprio su questo mondo. Come un germoglio, che possiede la forza di spaccare l’asfalto, il Fegato può sviluppare forze enormi, le quali però – nel caso migliore – sono flessibili proprio come i germogli. Flessibilità e tolleranza di fatti sono le caratteristiche di questa forza espansiva del Fegato, quando esso è equilibrato e in salute. Questa forza positiva del Fegato ci è indispensabile per poter avere visioni per il futuro, per adeguarci a condizioni cambiate e per poter, fino ad un’età avanzata, sentire la voglia di iniziare qualcosa di nuovo.


Per ogni impulso, ogni mossa e all’inizio di ogni azione il Fegato mobilizza, dirige e mette in moto il Qi. Ogni volta che noi sopprimiamo un impulso o non diamo seguito ad un moto interno, il Qi rimane per così dire incastrato a metà strada e ristagna. Questa è un’immagine che riesce a descrivere bene lo sviluppo della stasi di Qi di Fegato, uno squilibrio estremamente diffuso. Tradizionalmente la medicina cinese spiega questo disturbo con il blocco di emozioni tipiche per il sistema di Fegato, prima di tutte la rabbia. In pratica però è possibile riscontrare una forte stasi di Qi di Fegato anche nelle persone che effettuano un controllo troppo forte su quelli che sono i loro impulsi spontanei, in altre parole in persone molto puntuali, trattenute, rispettose, affidabili o tendenzialmente perfezioniste (e in senso generale spessissimo nelle donne). Il Generale Fegato quindi va in crisi anche se invece di essere eroe e avventuriero è costretto a diplomazia e riguardo. In questo senso una certa misura si stasi di Qi di Fegato è sicuramente inevitabile per poter vivere una vita civile.


Però questa frustrazione non deve diventare troppa. Se gli impulsi e il desiderio di svilupparsi e prendere spazio viene bloccato troppo frequentemente, allora il Qi di Fegato ristagna fortemente e si avranno disturbi importanti. La stasi a sua volta “surriscalda” Qi e Yang di Fegato e, come in una pentola a pressione, causa ripetute scariche dello Yang di Fegato verso l’alto.


Il Legno e l’infanzia

La fase della vita, in cui il movimento del Legno e il sistema funzionale di Fegato con le sue emozioni si trovano in primo piano, è l’infanzia. Bambini generalmente possiedono uno Yang di Fegato forte, il quale in senso positivo si mostra nel desiderio di muoversi, nella curiosità, nello spirito d’iniziativa e nel gusto dell’avventura. Nei bimbi è naturale la voglia di novità. È forte anche la loro propulsione a conquistarsi dello spazio e a sperimentare la propria libertà di azione proprio fino ai limiti.


Durante l’infanzia sono però frequenti anche i disturbi nel movimento del Legno e spesso si manifestano nella sfera emotiva e nel comportamento dei bambini. Veementi attacchi d’ira, comportamenti aggressivi o provocatori, ripetute infrazioni delle regole, mania di distruzione o testardaggine sono tutte sfumature di emozioni disturbate del Fegato. Qual è la causa di questi disturbi? Nell’ottica della medicina cinese e senza inoltrarci troppo nel campo della psicologia possiamo osservare, che il Generale Fegato ha bisogno di due fattori per potersi sviluppare bene: spazi liberi e una direzione. Se i bambini sono oppressi da limiti troppo stretti, allora manca loro lo spazio necessario per svilupparsi. Oggigiorno questo non è più tanto dovuto ad un’educazione troppo severa, quanto alla mancanza di veri spazi liberi. I bambini moderni si muovono per gran parte delle loro giornate all’interno di spazi chiusi e sotto il controllo di adulti, seguendo orari rigidi e cercando di accontentare le aspettative altrui. Per questo vale come prima cosa: i bambini hanno bisogno di movimento all’aria aperta, di libertà, di avventure e di sfide autentiche! Come seconda cosa i bambini hanno bisogno di regole chiare e limiti affidabili e irremovibili. Altrimenti la forza espansiva del Fegato perde il suo orientamento, si disperde in scaramucce e finisce per così dire con la testa contro il muro. Pensiamo ad un germoglio: ottiene la sua forza soltanto con la direzione; senza la forza di gravità, senza la luce del sole non potrebbe crescere.


Dalle emozioni del Fegato si spiegano anche l’egocentrismo e la proverbiale crudeltà di bambini (oppure di adulti, il cui sviluppo si è arrestato nel movimento del Legno). Vera compassione e la capacità di amare in modo disinteressato troveranno il loro pieno sviluppo soltanto dopo, durante la fase correlata al movimento del Fuoco.


Nu, collera attacca i Reni e Zhi

Cosa accade quando la Collera, Nu, diventa patologica? “Attacca” i Reni e lo Zhi (volontà, determinazione, coraggio). Quando sentiamo il Cuore in catene, quando sentiamo di non poterci esprimere per quello che siamo o che vorremmo essere o diventare, quando ci sentiamo in una situazione di costrizione, quindi quando proviamo una sensazione di impotenza Nu ci da la forza di “rompere le catene” e liberarci. Nu è la forza che ci libera quando siamo con le spalle al muro. Ma per poter fare questo ha bisogno di allearsi con la volontà Zhi del Rene per poter attingere alle energie necessarie al combattimento. Nu necessita di coraggio. Ne consegue che Nu per esplodere ha bisogno dell’energia del rene dissipandolo ed indebolendo il Jing, vengono così meno due funzioni tipiche del Rene, la memoria e la flessibilità della zona lombare.


Yi e zhi, pensiero e azione

Yi e Zhi costituiscono quindi una coppia funzionale: non sono caratterizzati così fortemente in senso Yin-Yang come Hun e Po, ma sono interdipendenti l’uno dall’altro per portare avanti le proprie funzioni. Se non ho un’intenzione chiara, infatti, non potrò applicarle la volontà di realizzarla: mi impegnerò tantissimo, ma non avrò un proposito chiaro da concretizzare e, quindi, la mia azione non sarà veramente efficace e si genera frustrazione e rabbia. Al contrario, se ho un’intenzione chiara, ma mi manca la volontà di metterla in atto, non arriverò da nessuna parte e il mio proposito non prenderà vita: resterà solo nella mia testa.

Yi e Zhi sono uniti anche da un altro tratto comune: hanno un forte legame con ciò che viviamo ed elaboriamo. Questi due aspetti, infatti, entrano in gioco dopo la nostra nascita (Cielo Posteriore), quando passiamo dalla “semplice” relazione con ciò che è dentro di noi (Po) e fuori di noi (Hun) a quella con le esperienze che assimiliamo (Yi) e con la realizzazione di ciò che vogliamo (Zhi).

Yi e Zhi sono due componenti fondamentali per portare avanti la nostra vita e le nostre azioni:

Yi è il proposito che ci guida, il pensiero razionale e l’elaborazione che ci portano a formulare un percorso

Zhi è la volontà di mettere in atto quanto pensato e di renderlo concreto, la capacità di muoverci verso uno scopo


Luo di fegato: massaggio Tuina

Entrare nei genitali a livello simbolico vuol dire entrare a pieno nell’impronta originaria della nostra vita, ovvero nel Jing.

Il Fegato che è creatività, quando entra nel Jing rappresenta il massimo simbolo di cambiamento, di trasformazione di sé stessi.





Sapori:

amaro che indirizza il Qi verso il basso, al quale aggiungere un poco di acido per riequilibrare la funzione del Fegato e dolce per riequilibrare Milza e Pancreas


Pranayama:

Pitta elevato: respiro Sitali

Pitta è fuoco e acqua. Le sue qualità principali sono calde, oleose, leggere e taglienti. Il soffio rinfrescante di Sitali ha le qualità opposte, quindi raffredda e calma l'eccesso di pitta. Il soffio di Sitali è il migliore in caso di irritazione, rabbia, frustrazione



Come si esegue:

Seduti comodi con una spina dorsale eretta. Appoggiare le mani comodamente sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l'alto in Chin Mudra (vedi immagine). Chiudere gli occhi. Per praticare il Sitali la lingua viene arrotolata e quindi il respiro viene aspirato attraverso la lingua come attraverso una cannuccia. Tenere la lingua arricciata che tocca il palato ed inspirare ed espirare dal naso. Ripeterei, inspirando attraverso la lingua arricciata, espirando attraverso il naso, mentre la punta della lingua solletica leggermente il palato. Stabilire un ritmo rilassante e calmante. Continuare per 1-2 minuti fino a quando ci si senti fisicamente e mentalmente rinfrescato.


.







60 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page